Per caprie meglio le interazioni tra diabete e sport dobbiamo prima spiegare alcuni concetti importanti. Il Diabete Mellito di tipo 2 è la forma più comune (90%) di diabete, caratterizzato da un alterato metabolismo dei carboidrati con iperglicemia nel contesto della resistenza all’insulina e della ridotta secrezione insulinica da parte delle beta-cellule pancreatiche.
Come emerge dalle ultime statistiche dall’International Diabetes Association (IDF, 2017), l’incidenza del diabete negli adulti di età compresa tra i 20 e i 79 anni è aumentato bruscamente a 425 milioni in tutto il mondo, e questo numero è destinato ad aumentare a 629 milioni entro il 2045. Attualmente, il maggior numero di soggetti diabetici si trovano in Cina (114 milioni), in India (73 milioni) e negli Stati Uniti (30 milioni).
Indice
Diabete e stile di vita
L’esordio si manifesta in genere intorno ai 40-50 anni, sebbene esistano anche forme giovanili ad insorgenza precoce. Tipicamente la patologia è accompagnata da comorbidità, quali dislipidemia, ipertensione e malattie cardiovascolari, che nel complesso causano un grave onere finanziario per il sistema sanitario globale.
Fattori fortemente associati alla prevalenza di Diabete Mellito negli adulti sono:
- lo stile di vita sedentario,
- la dieta malsana,
- l’urbanizzazione.
Diversi trials randomizzati controllati hanno sottolineato che la modificazione dello stile di vita con una buona attività fisica in aggiunta a una dieta sana possono ritardare o addirittura prevenire l’insorgenza della malattia. È risaputo che l’attività fisica, in particolare l’esercizio di tipo aerobico, nei pazienti con Diabete Mellito tipo 2:
- migliora il controllo glicemico,
- aumenta la sensibilità insulinica,
- riduce la glicemia pre e post-prandiale,
- riduce l’emoglobina glicosilata,
- migliora i fattori di rischio cardiovascolari, tra cui la dislipidemia.
Diabete e Sport anaerobici
Nonostante la raccomandazione convenzionale di eseguire esercizi di tipo aerobico, recenti studi scientifici hanno dimostrato l’importanza dell’esercizio contro-resistenza, tipicamente anaerobico, per una gestione efficace del diabete. Secondo le dichiarazioni dell’American College of Sports Medicine, in accordo con l’American Diabetes Association, sia l’allenamento contro-resistenza che quello di tipo aerobico possono ottimizzare l’azione dell’insulina e migliorare il controllo della glicemia, dei lipidi, dei fattori di rischio cardiovascolare e aumentare la qualità della vita dei pazienti diabetici.
Sono state recentemente pubblicate una revisione sistematica della letteratura scientifica e una metanalisi che mostrano come entrambi i tipi di allenamento sono efficaci nel controllo del diabete, favorendo la diminuzione dell’emoglobina glicosilata (HbA1c), fattore chiave per il rischio di complicazioni e mortalità associate alla patologia. Ogni diminuzione dell’1% del valore di HbA1c si associa a una riduzione del 14% di infarto miocardico e a una riduzione del 21% del rischio di morte correlato al diabete.
L’allenamento aerobico e anaerobico
L’aumento della popolarità dell’allenamento contro-resistenza negli ultimi decenni può anche essere attribuito ai suoi promettenti benefici nell’ambito della promozione della salute. Sembra, inoltre, che l’intensità dell’esercizio anaerobico abbia un’influenza significativa sui biomarkers di diabete. La metanalisi ha rivelato che l’allenamento contro-resistenza ad alta intensità apporta maggiori benefici rispetto allo stesso esercizio effettuato a intensità bassa nei pazienti con Diabete Mellito tipo 2.
L’allenamento di tipo aerobico (jogging, camminata a ritmo sostenuto, bicicletta e nuoto) recluta numerosi gruppi muscolari e solitamente richiede periodi prolungati di esercizio. In questo contesto, non è sempre facile raggiungere il volume e l’intensità richiesti per il controllo del diabete, considerando che la maggior parte dei pazienti sono affetti da sovrappeso o obesità e presentano generalmente problemi articolari e di mobilità. Inoltre, il Diabete Mellito di tipo 2 è spesso accompagnato da disabilità fisica, menomazioni visibili o patologie cardiovascolari che ne controindicano lo sforzo eccessivo.
Benefici dell’allenamento contro-resistenza
Al contrario, l’allenamento contro-resistenza, che utilizza la forza muscolare per spostare un peso, determinando una breve attività isolata dei singoli gruppi muscolari, potrebbe rappresentare un approccio più vantaggioso per raggiungere l’obiettivo senza aumentare i rischi.
È stato ampiamente dimostrato che l’allenamento contro-resistenza:
- promuove la sensibilità all’insulina attraverso l’aumento della massa muscolare,
- facilita l’assorbimento e la clearance del glucosio,
- anche ad alta intensità, è sicuro per i pazienti diabetici più anziani,
- migliora il controllo glicemico,
- riduce i valori di HbA1c,
- riduce il grasso viscerale,
- mostra un effetto positivo sul profilo lipidico,
- incrementa la forza muscolare prevenendo la comparsa di sarcopenia.
Inoltre, questo tipo di allenamento può essere facilmente strutturato in un contesto residenziale e sembra essere più appropriato per i pazienti diabetici anziani con una forza muscolare ridotta.