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Glutammina come attenuatore del catabolismo muscolare

La Glutammina, dal punto di vista biochimico, è un composto appartenente alla classe degli aminoacidi non essenziali. Contrariamente agli aminoacidi essenziali, per i quali è fondamentale l’introduzione attraverso la dieta, la Glutammina può essere prodotta dal nostro organismo, che è in grado di sintetizzarne tra 20 e 80 grammi al giorno.

Sebbene possa essere sintetizzata a livello endogeno a partire da altri composti, il suo utilizzo da parte di tutte le cellule del nostro organismo è molto ampio. In determinate situazioni la richiesta potrebbe superare la produzione fisiologica, per cui viene più appropriatamente descritta come un aminoacido condizionatamente essenziale.

Rappresenta l’aminoacido libero più abbondante nel corpo, costituendo circa il 65% del pool di amminoacidi liberi muscolari.  E’ predominante nel circolo sanguigno e nel liquido cefalorachidiano.

 

Indice

 

Glutammina: a cosa serve

La Glutammina svolge importanti funzioni:

  • è implicata nei processi digestivi e una sua carenza può condurre a esaurimento fisico e mentale,
  • è coinvolta nelle funzioni epatiche e renali,
  • rappresenta una riserva energetica in alcuni tessuti tra cui il muscolo scheletrico,
  • regola l’attività delle cellule del sistema immunitario,
  • è fondamentale per il metabolismo del sistema nervoso, esercitando un’azione protettiva nei confronti dei neuroni,
  • è in grado di modulare il pH favorendo l’espulsione degli acidi in eccesso.

Glutammina e catabolismo muscolare

Alcune ricerche mostrano che la Glutammina è un forte attenuatore del catabolismo muscolare, specialmente in determinate condizioni patologiche come la sepsi, e in concomitanza con il trattamento farmacologico con corticosteroidi.

Recenti evidenze suggeriscono che l’integrazione con Glutammina può ridurre l’atrofia muscolare nei soggetti affetti da AIDS.

Considerato l’effetto anti-catabolico, non sorprende che la supplementazione con Glutammina abbia riscontrato un ampio consenso tra gli atleti, essendo l’attività sportiva uno stress fisico che determina una riduzione della Glutammina plasmatica.

Sebbene gli studi sull’uomo indicano che la supplementazione può migliorare il bilancio azotato nei pazienti critici e può favorire la sintesi proteica a seguito di eventi particolarmente stressanti come un intervento chirurgico o in seguito a 14 ore di digiuno, in condizioni di normalità non è stata dimostrata la stessa azione anti-catabolica.

Efficacia nel Bodybuilding

Un trial clinico effettuato nel 2002 ha evidenziato come una dose elevata di Glutammina assunta prima dell’esercizio non mostra effetti acuti sulle prestazioni nel sollevamento pesi in atleti allenati, così come non determina aumenti della forza né della massa muscolare.

Al contrario, la supplementazione con Glutammina può rivelarsi utile per i Bodybuilder durante le fasi di estrema restrizione calorica e ridotta assunzione di carboidrati, poiché all’occorrenza può essere convertita in glucosio e può fornire gli intermedi metabolici per il Ciclo di Krebs.

Recenti studi scientifici mostrano che la Glutammina può essere utile nella prevenzione dei DOMS (Delayed Onset Muscle Soreness, ovvero dolore muscolare a insorgenza ritardata) e può favorire un migliore recupero muscolare a seguito dell’allenamento con i pesi.

Appaiono, invece, controversi gli studi che analizzano la sua funzione nel ripristino delle scorte di glicogeno muscolare.

Prevenzione del sovrallenamento e produzione di GH

La supplementazione con Glutammina può avere il suo razionale per la prevenzione del sovrallenamento, che si manifesta con sintomi quali:

  • letargia,
  • riduzione dell’efficienza dell’allenamento
  • calo della performance sportiva,
  • astenia,
  • dolore muscolare,
  • disturbi gastrointestinali,
  • alterazioni del ciclo sonno-veglia,
  • aumentata suscettibilità alle infezioni.

La Glutammina deve soprattutto il suo successo tra gli atleti all’effetto di stimolo sulla produzione di GH, ormone della crescita. Sebbene l’incremento di questo ormone sia stato oggettivamente documentato, non determina alcun vantaggio in termini di aumento della sintesi proteica, della forza e del volume muscolare e della riduzione dei depositi di grasso corporeo.

Glutammina: quando prenderla

Attuando semplici strategie è possibile ottenere un risparmio delle scorte di glutammina muscolare:

  • assumere BCAA (aminoacidi ramificati) o proteine del siero del latte prima dell’allenamento
  • assumere sufficienti quantità di carboidrati (1 g/kg/hr di zuccheri) durante l’esercizio fisico

Per prevenire la riduzione dei livelli di Glutammina e influenzare positivamente la risposta immunitaria appare sufficiente seguire una dieta bilanciata, con apporti di carboidrati e proteine adeguati al fabbisogno.

La dose consigliata nell’ambito dell’integrazione sportiva corrisponde a 3-6 grammi al giorno, da assumere preferibilmente dopo l’allenamento. Alcuni studi hanno dimostrato che solo il 15-50% della Glutammina assunta per via orale raggiunge il circolo ematico, dunque non arriva ai muscoli e al cervello.

Al fine di migliorare l’assorbimento è consigliabile l’utilizzo dei Peptidi di Glutammina che, oltre a renderla più stabile in soluzione acquosa, vengono meglio assimilati rispetto alla forma libera.

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