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Prevenzione malattie cardiovascolari: consigli utili

Secondo i dati raccolti dal Progetto Cuore, che valuta i fattori di rischio cardiovascolare, nella popolazione adulta di età compresa fra i 35 e 74 anni, in Italia, tra il 2008 e il 2012, il 36% degli uomini e il 39% delle donne sono affetti da ipercolesterolemia, con valori di colesterolo nel sangue superiori a 240 mg/dl. La prevenzione malattie cardiovascolari è molto importante per evitare di sviluppare patologie e/o di aggravare delle condizioni cliniche già compromesse.

Il 66% degli uomini e il 69% delle donne mostrano valori di colesterolo plasmatico superiori a 200 mg/dl. La popolazione anziana e le donne in menopausa sono categorie particolarmente esposte al rischio di sviluppare un problema cardiovascolare.

Esistono delle indicazioni efficaci per la prevenzione delle malattie cardiovascolari? Certo! Esiste una vera e propria guida alla prevenzione malattie cardiovascolari, dettagliata e specifica, redatta da uno dei più importanti istituti medici del mondo. Scopriamo cosa suggeriscono i suoi punti!

 

Indice

 

Prevenire malattie cardiovascolari: cos’è il colesterolo

Il colesterolo è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo. A livello chimico è un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi steroidei: partecipa alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D ed è un costituente delle membrane plasmatiche di tutte le cellule. Il colesterolo endogeno viene sintetizzato dal fegato e il colesterolo esogeno viene introdotto attraverso la dieta, contenuto soprattutto nei cibi ricchi di grassi animali.

ALIMENTI AD ELEVATO CONTENUTO DI COLESTEROLO:

  • carne
  • burro
  • salumi
  • formaggi

ALIMENTI PRIVI DI COLESTEROLO:

  • frutta
  • verdura
  • cereali

Il controllo del colesterolo è essenziale per un’efficace prevenzione malattie cardiovascolari. L’American College of Cardiology e l’American Heart Association hanno formulato e pubblicato le Linee Guida Americane 2018 per il management del colesterolo. Al fine di ridurre il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari, gli esperti hanno redatto 10 “take home messages”. Analizziamoli nel dettaglio.

Prevenzione cardiovascolare: 10 consigli per vivere meglio

I 10 punti del programma di prevenzione malattie cardiovascolari elaborato dall’American College of Cardiology, in collaborazione con l’American Heart Association sono delle indicazioni molto specifiche per la corretta prevenzione delle malattie cardiovascolari. I primi tre punti stabiliscono che:

  • Per tutti gli individui è fondamentale enfatizzare l’importanza di uno stile di vita corretto, al fine di ridurre il rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica. Per la popolazione di tutte le classi di età, inoltre, l’adozione di uno stile di vita sano rappresenta la terapia di prima linea contro la Sindrome Metabolica.
  • Per i pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari di origine aterosclerotica è raccomandato l’utilizzo della terapia farmacologica con le Statine per la riduzione del LDL-C.
  • Per i pazienti ad alto rischio cardiovascolare è ragionevole fissare la soglia del LDL-C a 70 mg/dl per considerare l’aggiunta di un altro farmaco (Ezetimibe) alla terapia con Statine. Qualora anche questo approccio non dovesse risultare sufficiente è ragionevole pensare di aggiungere un farmaco inibitore della PCSK9.

Prevenzione cardiovascolare: punti 4-5-6

I punti 4, 5 e 6 della guida alla prevenzione malattie cardiovascolari dell’American College of Cardiology e l’American Heart Association si rivolgono a pazienti affetti da ipercolesterolemia primaria grave, diabete mellito e che necessitano di una prevenzione primaria di patologie cardiovascolari aterosclerotiche:

  • Per i pazienti affetti da ipercolesterolemia primaria grave (LDL-C ≥190 mg/dl) è raccomandato l’inizio della terapia farmacologica con Statine ad alta intensità. Se il livello di LDL-C rimane ≥100 mg/dl è ragionevole aggiungere l’Ezetimibe alla terapia. Anche in questo caso, se la suddetta terapia di combinazione non dovesse risultare efficace è ragionevole considerare l’aggiunta di un inibitore della PCSK9.
  • Nei pazienti di età compresa tra i 40 e i 75 anni con Diabete Mellito e valori di LDL-C≥70 mg/dl è raccomandata la terapia con Statine a intensità moderata; per i pazienti diabetici ad elevato rischio cardiovascolare è raccomandato l’utilizzo delle Statine ad elevata intensità.
  • Negli adulti di età compresa tra 40 e 75 anni valutati per prevenzione primaria di patologie cardiovascolari aterosclerotiche, bisogna instaurare una discussione sul rischio tra il clinico e il paziente prima di iniziare la terapia con Statine. Tale discussione dovrebbe prendere in esame eventuali fattori di rischio quali fumo di sigaretta, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, emoglobina glicata; potenziali rischi e benefici e i costi della terapia; e non per ultima, la preferenza del paziente.

Prevenzione cardiovascolare: punti 7-8-9

I punti 7, 8 e 9 della guida americana alla prevenzione malattie cardiovascolari si concentrano sugli adulti senza diabete, con un rischio cardiovascolare a 10 anni maggiore al 7,5%, e quelli esposti ad un rischio intermedio (fino al 19,9%), fornendo loro le seguenti indicazioni:

  • Negli adulti dai 40 ai 75 anni senza diabete mellito e con livelli di LDL-C ≥70 mg / dL, con un rischio cardiovascolare a 10 anni maggiore al 7,5%, è raccomandato di iniziare la terapia con Statine a intensità moderata se la discussione sul trattamento favorisce tale la terapia. Qualora lo stato di rischio fosse incerto, è ragionevole considerare il calcio delle arterie coronarie (CAC) per migliorare la specificità. Se le statine risultano essere indicate, il target è la riduzione dei livelli di LDL-C di almeno il 30% e se il rischio cardiovascolare a 10 anni è superiore al 20% il target di riduzione è di almeno il 50%.
  • Negli adulti dai 40 ai 75 anni senza diabete mellito e rischio a 10 anni dal 7,5% al 19,9% (rischio intermedio), i fattori che favoriscono il rischio suggeriscono l’inizio della terapia con Statine. Questi fattori includono: familiarità per patologie cardiovascolari, valori di LDL-C persistentemente elevati (LDL-C ≥160 mg/dl), Sindrome Metabolica, insufficienza renale cronica, storia di preeclampsia o menopausa precoce (inferiore ai 40 anni), patologie infiammatorie croniche, gruppi etnici ad elevato rischio, trigliceridi persistentemente elevati (≥175 mg/dl), apolipoproteina B ≥130 mg/dl, PCR ≥0 mg/l; indice caviglia brachiale < 0.9. La presenza dei suddetti fattori di rischio può favorire la terapia con Statine anche per i pazienti con un rischio a 10 anni compreso tra il 5 e il 7.5% (borderline).
  • Negli adulti dai 40 ai 75 anni senza diabete mellito e con livelli di LDL-C tra 70 e 189 mg/dl, con rischio cardiovascolare a 10 anni dal 7,5% al 19,9%, se la decisione riguardo la terapia con statine è incerta, è necessario prendere in considerazione la misurazione del CAC. Se CAC è zero, il trattamento con Statine può essere ritardato, tranne nei fumatori, nei diabetici e nei pazienti con una forte storia familiare di patologie aterosclerotiche. Un punteggio CAC da 1 a 99 favorisce la terapia con Statine, specialmente nei soggetti di età superiore ai 55 anni. Per ogni paziente, se il punteggio CAC è ≥100 unità Agatston o ≥ 75 percentile, la terapia con Statine è indicata se non emergono controindicazioni.

Prevenzione malattie cardiovascolari: ultimo punto e considerazioni

L’ultimo punto della guida alla prevenzione malattie cardiovascolari redatta dall’American College of Cardiology e l’American Heart Association suggerisce di valutare l’aderenza al trattamento, la percentuale di risposta alla terapia ipo-colesterolemizzante e lo stile di vita attraverso la misurazione dei lipidi plasmatici da 4 a 12 settimane dopo l’inizio della terapia farmacologica o l’aggiustamento della dose e ripetere gli esami ematochimici ogni 3-12 mesi se necessario.

Negli articoli precedenti ho sottolineato l’importanza di mangiare la frutta fresca e ti ho dato delle indicazioni sul corretto rapporto tra acqua e dieta per promuovere uno stile di vita sano, che ti consenta di mantenerti in forma e, soprattutto, in salute.

Lavorare per il proprio benessere e la propria salute non implica solamente perseguire uno stile di vita sano, effettuare periodicamente controlli medici e impegnarsi nella prevenzione è un ulteriore impegno verso il nostro corpo e la nostra salute.

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